Emanuele Rode è un ambizioso giornalista con la faccia da uomo qualunque, che negli anni Ottanta e Novanta dà la scalata al potere fino a diventare sindaco di una importante città del Nordest e poi ministro degli Esteri della Seconda Repubblica. Ma nell'84, in un viaggio di lavoro in Germania - durante il quale si avventura nella Reeperbahn, il quartiere a luci rosse di Amburgo - Rode assiste a uno spettacolo dove un bambino viene orrendamente torturato e ucciso dal vivo. L'episodio gli procura un trauma tale da lasciare emergere gradualmente la parte più malata e sadica della sua psiche. Rode diventa così un individuo dalle due personalità in perenne contrasto: scintillante e di successo quella pubblica, tragica e sanguinosa quella privata. Ed è su di lui infatti che si concentra il terribile sospetto di essere il Ratto, il serial killer dei bambini, l'uomo che è diventato per tutti l'incubo con cui convivere, il male che respira. Anni di indagini non portano a nulla: il Ratto non commette errori, è imprendibile. Ma uno psichiatra dagli ombrosi trascorsi e una spregiudicata poliziotta riescono, attraverso impressionanti sedute di ipnosi, a iniziare con l'assassino una tesissima partita a scacchi dagli imprevedibili sviluppi. Piernicola Silvis, qui al suo esordio, dipana la trama di un cupo e agghiacciante thriller psicologico, i cui fili si annodano perfettamente in una storia che tiene stretto alla gola il lettore dalla prima all'ultima pagina
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
336 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Piernicola Silvis
Piernicola Silvis, foggiano, è primo dirigente della Polizia di Stato. Nella narrativa ha esordito nel 2006, con il romanzo Un assassino qualunque.