Nell’inquieta città di Bangkok c’è una casa. Nel corso di duecento anni è stata plasmata dall’inesorabile scorrere del tempo e si è legata a molte vite: un medico missionario che rimpiange il natio New England ma trova la forza di non soccombere al caos vibrante del Siam del diciannovesimo secolo, una donna mondana del secondo dopoguerra che si sposa, diventa madre e padrona di casa senza avere alcun sospetto del futuro solitario che l’attende; un pianista jazz dell’era del rock che, perseguitato dai propri fantasmi, viene chiamato a placare gli spiriti che aleggiano nella casa; un’ex militante politica che, nel presente, cerca di superare la lunga ombra del suo passato. Mentre la città, vera protagonista, prende vita, i destini dei suoi abitanti si sfiorano o si scontrano, modificandosi l’uno con l’altro; il tempo collassa, e queste esistenze convergono, collegate dal sangue, dalla memoria, dal desiderio, dal caso e dalle forze voraci che creano e ricostruiscono la stessa città, anfibio in continua trasformazione. Fino a che, nella Bangkok del futuro, sommersa, una banda di adolescenti guida i turisti e gli ex residenti attraverso i monumenti inondati d’acqua, vendendo loro fazzoletti per asciugare le lacrime versate su luoghi che nemmeno ricordano.
Un romanzo d’esordio fulminante, che ritrae le suggestioni lontane di una Bangkok inedita, girandola di luci e colori, odori e sapori, in continuo mutamento verso un finale ineludibile.
«Cattura la storia lussureggiante della nazione in tutta la sua turbolenza, fluttuando con grazia attraverso romanzo storico, realismo contemporaneo e fantascienza. Incantevole. Non solo un tributo dell’autore al suo paese natio, ma anche un atto di resistenza contro l’amnesia della città, un modo di preservare ciò che altrimenti si inscrive solo sulla superficie liquida della memoria».
«The Washington Post»
«Il racconto di luoghi nascosti, ignorati, dove aleggiano fantasmi, spiriti e sogni abbandonati, nonostante le persone cerchino di lasciarsi il passato alle spalle. Bangkok sta cambiando troppo velocemente, muta pelle in continuazione, come un serpente. Eppure conserva il suo grande fascino».
«The New York Times Book Review»
«Romanzo fluido nella struttura, evoca in modo vivido la città brulicante e afosa».
«The New Yorker»
«Elegante e misurato… una serie di sguardi appena accennati che procedono in maniera più o meno lineare dal diciannovesimo secolo al futuro prossimo. Un’esperienza di lettura originale e silenziosamente memorabile».
«The Wall Street Journal»
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Sull'autore
Pitchaya Sudbanthad
È nato in Thailandia e ha vissuto tra l’Arabia Saudita e il Sud degli Stati Uniti. Scrive per «The Morning News» e ha ricevuto una borsa di studio in Scrittura creativa sia dalla New York Foundation for the Arts (NYFA) che dalla MacDowell. Vive a New York. Sotto la pioggia è il suo romanzo d’esordio.