Amos Barton è il nuovo parroco della chiesa di Shepperton, una cittadina della provincia inglese. Il reverendo è un uomo mite che cerca in ogni modo di far rispettare i dettami della Chiesa anglicana ai membri della sua comunità, ma il suo carisma inesistente, unito a una certa goffaggine, fa sì che non sia molto amato dai suoi concittadini. Inoltre la parrocchia di cui si occupa non è sufficiente al mantenimento della sua famiglia, che può tirare avanti solo grazie al caritatevole prodigarsi di qualche parrocchiano e all’instancabile Milly, la moglie del curato, che ha totalmente immolato la sua vita al bene del marito e dei sei figli. La situazione si complica ulteriormente quando la contessa Caroline Czerlaski si installa a casa Barton, portando con sé mille pretese e neppure un centesimo, suscitando disappunto in Milly e una morbosa curiosità in tutta la comunità di Shepperton. L’intera vita di Amos Barton trascorre fra continue cadute e momentanee risalite, fino all’arrivo della notizia peggiore di tutte, che lo farà precipitare nello sconforto, ma vedrà finalmente i parrocchiani stringersi intorno a lui, nonostante incarni «la quintessenza concentrata della mediocrità».
Primo dei tre romanzi brevi che compongono Scene di vita clericale, raccolta che ha fatto da modello alla letteratura realista inglese, Le disavventure di Amos Barton è una vivida raffigurazione della vita rurale inglese del Novecento, che racconta gli effetti della riforma religiosa attraverso lo sguardo ingenuo di un reverendo di provincia. Opera prima di una delle più importanti scrittrici britanniche, alla sua uscita ebbe un grande successo, generando l’interesse per l’identità dell’autore e portando così allo scoperto la scrittrice Mary Anne Evans.
«Tutti i parrocchiani erano dispiaciuti per la sua partenza; non che qualcuno di loro considerasse straordinarie le sue doti spirituali, o avvertisse che il suo ministero fosse molto edificante. Ma le sue recenti traversie avevano ispirato i loro migliori sentimenti, il che è sempre una fonte d’amore. Amos non era riuscito a far scattare la molla della bontà con i propri sermoni, ma ci era riuscito concretamente con il proprio dolore; e ora c’era un legame vero tra lui e il suo gregge».
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
128 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
George Eliot
Pseudonimo di Mary Anne Evans, è stata una delle più importanti scrittrici britanniche dell’epoca vittoriana. Utilizzò questo nome maschile per gran parte della sua carriera per due ragioni: da un lato voleva essere presa sul serio come scrittrice e dall’altro voleva evitare i pregiudizi in quanto compagna di un uomo sposato, il filosofo e critico George Henry Lewes, con il quale visse vent’anni. Solo dopo aver raggiunto una certa fama come romanziera rivendicò le proprie opere, con scandalo di molti lettori. Nonostante il successo, le ci volle molto tempo per essere accettata nella buona società. Continuò comunque a usare lo pseudonimo con cui era diventata celebre.