Una notte, la giovane Myra Driscoll scappa di casa portando con sé solamente un manicotto e un portamonete. A passo svelto e testa alta, se ne va per sempre. Raggiunge Oswald Henshawe, giovane spiantato di cui è innamorata, e lo sposa in gran segreto, rinunciando così alla cospicua eredità che le spetterebbe. Un gesto audacemente romantico, che in famiglia diventa una leggenda. Quando, molti anni dopo, una giovane amica le chiede se lei e Oswald sono stati felici, la risposta è glaciale: «Felici? Oh, sì! Come la maggior parte della gente». E allora a che cosa è servito quel sacrificio? Che senso ha avuto barattare grandi fortune per una vita banalmente normale? Quelle che emergono, in questo romanzo breve ma stratificato, sono le mille sfumature di una figura ambigua e tormentata, una donna tanto risoluta nelle sue clamorose rinunce, quanto incapace di godere di una felicità che di clamoroso non ha nulla. Uno spirito libero che si trova a combattere contro i limiti della quotidianità e la crescente, esasperante consapevolezza di essere una donna totalmente diversa da quella che pensava di essere in giovane età. Willa Cather, talentuosa autrice americana vincitrice del Premio Pulitzer, ci regala un piccolo capolavoro: pagine davvero indimenticabili, intrise di una grande carica drammatica.
«Cather non è solo una brava scrittrice: è unica, è grandiosa. Il mio nemico mortale è una vera tragedia costruita a partire da una vera storia d’amore. La scrittrice che è in me pensa a questo libro più che a ogni altro dell’autrice. Ogni breve episodio è la rivelazione perfetta di qualcosa di nuovo e inaspettato. Non c’è una sola parola superflua o ridondante. È un romanzo al tempo stesso distaccato e dolorosamente commovente». A.S. ByattDettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
95 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Willa Cather
Nacque in Virginia ma presto si trasferì con la famiglia a Red Cloud, in Nebraska. Prima di dedicarsi totalmente alla scrittura, insegnò alla scuola superiore di Pittsburgh, dove scrisse per un giornale locale; dal 1906 lavorò per il «McClure’s Magazine» a New York. Nel 1923 vinse il Premio Pulitzer con il romanzo Uno dei nostri. Si trasferì quindi in Europa e soggiornò a lungo in Francia, ad Avignone. Il mio nemico mortale fu pubblicato per la prima volta nel 1926.