«La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto».
Questa è una delle massime di Francis Urquhart, per alcuni semplicemente FU, una specie di patrizio solitario, aristocratico molto vecchio stile, che ha passato l’età della maturità. Dopo aver dedicato la propria vita alla politica, all’ombra di Westminster, è arrivato ai vertici del suo partito, pur incarnando un ruolo in apparenza lontano dai riflettori. È il più stretto consigliere del primo ministro e anche il custode dei segreti degli uomini che gli siedono accanto. Segreti molto personali, debolezze, fragilità, vizi: parole che nella carriera di un uomo politico rappresentano pericoli mortali, perché incompatibili con il ruolo di potere che riveste. Ed è questo materiale incandescente che Francis decide di sfruttare per raggiungere la sua vetta personale. Da dietro le quinte di una fase politica estremamente difficile e incerta, questo regista impeccabile riesce a muovere tutti, pedine di un gioco spietato, dove il ricatto diventa un raffinato intreccio narrativo. Di quale materia siano fatti potere e ambizione, quali siano i legami tra l’informazione e i destini politici di un paese, lo scoprirà Mattie Storin, tagliente cronista politica, giovane, bella e temeraria, decisa a stanare la verità su una crisi di governo in cui nulla sembra accadere per caso, all’interno della quale ci sono troppe ombre sui destini di chi scende e di chi sale. Thriller politico osannato come l’unico grande romanzo sul potere, House of Cards racconta quel che non ci viene mai confessato, quello che avviene nelle stanze dei bottoni, che temiamo persino di immaginare. E nulla del genere è stato mai narrato con lo sguardo di chi quei luoghi li ha conosciuti. La sconcertante attualità di House of Cards è stata confermata dall’omonima serie TV, brillante adattamento ispirato a questa storia, in cui Kevin Spacey interpreta l’implacabile protagonista, rinominato Francis Underwood, alias FU.
«House of Cards è l'opera di un genio»
Sunday Post
«Con un amico come Michael Dobbs, chi ha bisogno di nemici in terra? Il suo ritmo è impeccabile. Meravigliosamente sfacciato».
The Times
«Questo racconto impetuoso e sanguinoso, realistico e cinico, porta con sé una chiave autentica... un grande trionfo».
The Independent
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
448 -
Argomento
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Serie
Sull'autore
Michael Dobbs
È nato nel 1948 ed è stato Chief Whip del Partito Conservatore tra il 1979 e il 1987, durante i governi di Margaret Thatcher. È stato conduttore di programmi di dibattito politico e giornalista per «The Boston Globe». House of Cards è il primo titolo di una trilogia che ha venduto milioni di copie in Inghilterra, cui seguono Scacco al re e Atto finale. Ha partecipato alla produzione e sceneggiatura della serie omonima ispirata a questo romanzo. Dal 2010 è membro della Camera dei Lord. Fazi Editore ha pubblicato anche Il giorno dei Lord (2018), Attacco dalla Cina (2019) e L’eroe riluttante (2020).