Figlie di Gerusalemme
Figlie di Gerusalemme

Figlie di Gerusalemme

«Il mio mentore e maestro Amos Oz affermava che per scrivere un libro devono essersi avverate due condizioni: un’infanzia difficile e una nonna che racconta le storie. Quelle due condizioni in me si sono realizzate». La scrittrice quarantenne Alexandra siede in una stanza di fronte alla bellezza senza tempo delle colline di Gerusalemme. Ha deciso di scrivere la storia della sua famiglia prendendo ispirazione dalla casa avita, oggi trasformata in residenza per artisti. Un luogo che fa tornare a galla le memorie delle sue antenate. Già, perché la famiglia di Alexandra è quasi esclusivamente composta da donne, donne che hanno dovuto imparare a cavarsela da sole. Tutto comincia il giorno in cui la bellissima bisnonna Victoria, a quattro anni, viene scelta dal console inglese a Gerusalemme per porgere un mazzo di fiori al principe d’Inghilterra in visita in Terra Santa: un episodio cruciale, che cambierà il destino della famiglia. Dall’epoca ottomana fino al Novecento inoltrato, passando per la Londra vittoriana, si snodano così le vicende di Gershon e Shoshana, i genitori di Victoria, di Victoria stessa, di sua figlia Edwarda e infine di Abigail, madre di Alexandra, che soltanto alla fine farà alla figlia un’importante rivelazione.
Shifra Horn, una delle più affermate scrittrici israeliane contemporanee, imbastisce un’appassionante saga familiare in cui sono le donne a essere narratrici e protagoniste; al loro fianco, l’eterna magia della città di Gerusalemme, che con il suo carico di ricordi assurge al ruolo di grande comprimaria.

«I profumi innestano radici nella memoria», mi disse allora nonna Edwarda. Poi aggiunse: «Quando i destini delle persone si incrociano, possono accadere cose incredibili».

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Sull'autore

Shifra Horn

È nata nel 1951 a Tel Aviv e vive a Gerusalemme. Dopo aver concluso la Hebrew University laureandosi in Studi biblici e Archeologia, ha proseguito la formazione approfondendo anche l’ambito della comunicazione di massa. Negli anni universitari è stata funzionario didattico per l’Unione Mondiale degli Studenti Ebrei. Ha trascorso cinque anni in Giappone come corrispondente dall’Estremo Oriente per il quotidiano «Maariv». Oltre a Figlie di Gerusalemme, il suo ultimo romanzo, Fazi Editore ha pubblicato La più bella tra le donne (2001), Tamara cammina sull’acqua (2004), Inno alla gioia (2005), Scorpion Dance (2016), Quattro madri (2018) e Gatti (2019).

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