Si può vivere, e come, con l’idea martellante, incancellabile, di aver ucciso? In un’estate che s’accende di colpo su Roma, il rapporto tra la ventenne Fulvia e un ragazzo senza nome e dal passato inconfessabile, appassionato di musica classica, viene sconvolto dall’incidente mortale di Ruggero, che avrebbe compiuto dieci anni poco dopo . Fulvia, che assiste al fatto dal terrazzo della sua casa, crede di averlo determinato con un gesto sprovveduto ed è devastata dal senso di colpa. Questo evento lega in modo indissolubile Fulvia e il suo compagno ai genitori di Ruggero, appartenenti alla borghesia intellettuale, apparentemente lucidi e razionalisti ma “segnalati”, che in dialetto sta per “destinati”, vittime anch’essi di un dolore folle.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
320 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Giordano Tedoldi
Giordano Tedoldi ha pubblicato il racconto “Steinbeck” nell’antologia La Qualità dell’Aria, minimum fax 2004 e il volume di racconti, Io odio John Updike, 2006 Fazi. La biografia si esaurisce nei libri che si scrivono, se si è degli scrittori, diversamente si è un’altra cosa che non ho nemmeno voglia di immaginare cosa sia. Posso fare tutte le rivelazioni o i resoconti esistenziali che volete, ma saranno solo dichiarazioni d’intenti prive di durata e intensità, note ridicole a margine dei miei tentativi perlopiù falliti. Aspettate le parole, quelle vere, non siate impazienti, lo scrittore non è un messia.