A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica poiché ha barbaramente ucciso la madre, che lo tiranneggiava da sempre. Quindici anni dopo, ormai uomo, evade dall’istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria, lungo la quale sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, poi due, poi saranno decine; Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago e a New York. Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens è cronista implacabile e, a suo modo, sodale, raccontandone nel dettaglio l’infanzia e gli anni di reclusione, le piccole ingenuità quotidiane e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia, di quel concatenarsi di storie, incontri o mancati incontri che conducono un uomo a cedere alla violenza, all’orrore, alla distruzione dell’altro e di sé. E accanto a quest’ombra inafferrabile che ferisce a morte le grandi metropoli del continente, scorre l’America degli anni Settanta, restituita attraverso una galleria di personaggi che gravitano intorno all’universo del crimine: poliziotti, medici, giudici, politici e giornalisti, un’intera società che si stringe attorno al primo serial killer della storia contemporanea.
Contenuti extra: la corrispondenza personale tra Shane Stevens e l’amico John Williams (autore di Stoner).
«Uno dei più grandi noir mai scritti». Carlo Lucarelli
«Uno dei più acuti romanzi mai scritti sul lato oscuro dell’American Dream. Lo raccomando senza riserve!». Stephen King
«Un libro immenso». James Ellroy
«Sarà difficile per voi sfuggire agli artigli dei noir di Stevens». Luca Crovi
«Un capolavoro». Paolo Di Stefano, «Corriere della Sera»
«Indimenticabile». Francesco Fantasia, «Il Messaggero»
«Magistrale». Anna Folli, «Il Foglio»Book details
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
English -
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Page count
800 -
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About the author
Shane Stevens
Shane Stevens è nato a New York nel 1941. Ha scritto cinque romanzi tra il 1966 e il 1981, prima di sparire nel nulla. È morto nel 2007. Il nome è uno pseudonimo: tuttora se ne ignora la reale identità.